venerdì 5 marzo 2010

LA CHIESA MADRE DI PAGANI



SS.CORPO DI CRISTO

Pagani, posta alle pendici del Monte Albino e parte integrante dell'Ager Nucerinus, è sede del SS.Corpo di Cristo, un tempio stupendo del Signore e Chiesa Madre , dove s’udì, calda e suadente, la parola di S.Alfonso Maria de’ Liguori

Eretta nella seconda metà del XVI secolo alle spalle della chiesa di san Felice ( abbattuta nel 1806), La chiesa del Santissimo Corpo di Cristo si affaccia sull´omonima, preceduta da un´ampia scalinata in piperno.

La facciata, culminante in un frontone triangolare, presenta, tra decorazioni in stucco, una vetrata policroma raffigurante l´Eucarestia, ai cui lati figurano due orologi di fattura moderna.

L´austero portale è sormontato da un timpano, sulla cui sommità due angioletti in stucco reggono l´Ostia con la scritta IHS ( Iesus Hominum Salvator). Ai lati, due nicchie con le statue di san Felice, a sinistra e santa Costanza, a destra.

L´interno è costituito da una sola navata a croce latina, con sei cappelle laterali. La volta a botte è stuccata con esagoni ed elementi floreali e naturalistici. Sulle pareti della navata quattro medaglioni in bassorilievo, attribuiti a Nicola Mascaro, raffigurano l´Ultima Cena, il Roveto ardente, il Sacrificio di Insacco e Melchisedec. Il transetto è dominato da una cupola illuminata da un lanternino.

L´abside, i cui affreschi del Sanseverino esaltano il martirio e la santità di Felice e Costanza, accoglie l´altare maggiore in marmi policromi, su cui spicca la grande pala della Circoncisione, del 1725, opera di Francesco Giordano. In un´urna, ai piedi dell´altare, sono racchiuse le statue adagiate dei due martiri con le loro reliquie.

Interessantissima la copia seicentesca di una tela di Fabrizio Santafede raffigurante la Deposizione, un’opera tipica della religiosità della controriforma, perfettamente in sintonia con la statua lignea di Cristo della fine del XVI secolo.

Di gran pregio la tela raffigurante l’estasi di San Felice presbitero, un’opera commissionata, nel 1670, dal rettore curato Ferrante Pepe e proveniente dall’abbattuta chiesa di Fan Felice.

A sinistra dell’altare maggiore, figura la Trinitas terrestris, un’opera post tridentina del tardo seicento, dell’artista Giovanni Bernardino, che la dipinse per la Chiesa di Santa Maria, in Pizzofalcone di Napoli.

Perfettamente in linea con la maestosità del tempio, figurano ai lati le quattordici terracotte policrome della via crucis, restaurate dal maestro paganese Salvatore Sorrentino, per incarico del parroco don Flaviano Calenda.

Il pavimento della chiesa, in marmo pregiato, dona alla “domus Domini” una velata atmosfera di trascendenza, opportunamente veicolata dalla voce di un organo a canne di notevole fattura, inaugurato di recente dall’organista Cipriani, in una pubblica manifestazione, con la presenza di S.E. mons. Gioacchino Illiano. L’attuale splendore del tempio è conseguente alla sua ristrutturazione e restaurazione dopo il violento sisma del 1980, che provocò il crollo del campanile e gravissime lesioni. Oggi, la chiesa è l’orgoglio dei paganesi, che numerosi accorrono tra le sue mura, alla ricerca di quel conforto dell’animo, che solo il caldo abbraccio del tempio può donare. Notevoli le cripte, rese opportu-namente disponibili, con lavori di recupero, fatti eseguire dal Calenda, che tanto ha fatto per questo stupendo tempio del Signore.

L'organo a canne, è l'ultima preziosità della chiesa, un bellissimo organo a canne, fatto istallare dall'ottimo don Flaviano. Modello Millennium 2003, è stato recentemente inaugurato da S.E. Gioacchino Illiano; per l'occasione è stato realizzato un favoloso concerto, con la esecuzione di musiche di Bach, Gigout e Duprè. (andropos)

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